venerdì 13 settembre 2013

Spontaneità


Mi è capitato, su un treno, di ritrovarmi in una carrozza piena di bambini. Il loro brusio era dappertutto. Fastidio, la prima cosa. Sintomo che sono diventato vecchio. Disturbavano i miei pensieri. Entravano nella mia solitudine, impedendomi di crogiolarmi in pensieri. Preso atto di questo, ho iniziato ad osservarli. I bambini parlano. Come se volessero sperimentare l’interazione, anche senza avere niente da dire. Ho l’impressione che non soppesino le loro parole prima di dirle. Si chiama spontaneità. Positiva, negativa? La vita ti cambia? Sicuramente. Positivo per loro, che sperimentano che cosa vuol dire stare in mezzo agli altri, e il potere delle parole. Se rimanessimo così, la nostra civiltà avrebbe potuto svilupparsi? Sarebbe stata migliore oppure peggiore? L’essere “adulti” quanto costa davvero? In termini di libertà, di sincerità, di felicità. Eppure, non riesco ad immaginare come potrebbe essere diversamente. Sarebbe un cambiamento talmente radicale, se gli adulti dicessero spontaneamente, senza troppi filtri, quello che pensano. Forse il concetto che abbiamo di “umano”, oggi, è così vecchio e degenerato che consideriamo dei mali inevitabili la menzogna, la falsità, la mancanza di empatia.



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